Lo sci estivo è importante?
Non stiamo parlando di atleti in formazione, nè del lavoro che normalmente svolge uno Sci club ma è una domanda che voglio invece rivolgere a tutte le persone innamorate di questo fantastico sport.
Non è semplice dare un consiglio definitivo sul tema posto ma proverò a farlo ripensando alle mie esperienze.
Lo sci estivo, a livello emozionale e “adrenalinico” è assai diverso dalla classica sciata invernale, la quale consente di spaziare su una moltitudine di piste diversissime tra loro e di solcare nevi normalmente eccellenti. Esso è rilegato su pochissime piste e la qualità della neve non può certamente essere paragonata a quella invernale, salvo casi particolari che non sono certamente la norma.
Però voglio dirvi una cosa.
Intanto se qualcuno ha gia letto il mio articolo “la neve è neve”
https://www.in2thewhite.com/babi-milani-risponde/la-neve-e-neve
sa già quanto io ritenga importante la capacità di adattamento dello sciatore alle diverse condizioni di pista e di neve. Ebbene, in ghiacciaio proprio per la continua trasformazione del manto nevoso che subisce senza sosta cicli di allentamento e rigelo, lo sciatore deve forzatamente sviluppare tale importantissima capacità.
In estate muta forzatamente l’approccio mentale dello sciatore che non pensa più a macinare chilometri e chilometri di piste ma invece è portato a concentrarsi e a riempire la pista (magari solo una a disposizione) di sani concetti tecnici , effettuando numerose prove, tanti esercizi e compiendo dunque numerosi errori, dai quali come è noto si impara parecchio.
Tutto ciò fornisce l’impagabile opportunità di azzerare in qualche modo la propria sciata (depurandola da errori e vizi sedimentati nel corso della stagione e non compresi a fondo) e di ripartire da solide basi tecniche rimodulando il proprio livello, naturalmente verso l’alto.
Ma come: ” io sono gia bravo, perché dovrei cambiare una sciata che in fondo mi soddisfa?”
Beh, anno dopo anno mi guardo intorno e sento di dover lavorare continuamente sulla mia sciata perché materiali e tecnica evolvono ad una velocità vorticosa. Il tempo passa inesorabile, certo, ma trovo che sia bello e altamente stimolante mettersi in gioco e cercare di mantenere la propria sciata quanto più moderna e redditizia.
Ecco, l’estate può essere la stagione giusta per farlo. E’ infatti il momento in cui con la calma e soprattutto la concentrazione richiesta si può sperimentare la tecnica eseguendo esercizi e movimenti che magari non troviamo gradevoli o appaganti ma che possono finalmente farci uscire dalla nostra abituale “fase comfort” e provocare cosi veri cambiamenti.
Uscendo dalla “fase comfort” si entra magicamente in una condizione nella quale l’apprendimento diviene più efficace. Discesa dopo discesa sarà possibile familiarizzare con nuovi gesti tecnici; la monotonia di dover sciare anche in una sola pista diverrà allora un aiuto prepotente poichè consente il continuo e corretto confronto delle senzazioni provate. Così facendo, curva dopo curva, i gesti divengono automatici e con ciò la sciata si evolve.
Ecco perchè anche gli atleti hanno un enorme bisogno del lavoro estivo in ghiacciaio. Effettuando nuovi gesti tecnici e ripetendoli numerose e numerose volte semplicemente li stabilizzano, li fanno propri.
Molti magari non lo sanno ma vi dico che gli alteti anche di altissimo livello svolgono un grande lavoro tecnico finalizzato all’apprendimento e tarato sovente sul singolo sciatore proprio durante il periodo estivo, lavorando sui propri punti deboli alla ricerca di una vera svolta tecnica.
E’ una lavoro questo che necessita di pazienza e menti libere, disposte a concentrarsi sui particolari. Lo si può programmare quindi in un tempo lontano dalle gare, dove si è anche disposti ad accettare ed elaborare quelle sensazioni sgadevoli che una fase di cambiamento forzatamente porta. Dunque, udite udite, anche gli atleti hanno un bel da litigare con la loro “fase comfort”!
A questo punto, tornando a noi comuni sciatori, credo proprio che l’esperienza dello sci estivo debba e possa essere vissuta allo stesso modo, come un tempo rivolto al cambiamento, anche radicale. Ciò richiederà una forte predisposizione a mettersi in gioco e al contempo una sana ambizione a riscoprirsi alla fine sciatori migliori.
Potremmo anche stupire noi stessi, gli amici e i famigliari l’inverno che verrà.. perchè no?
Quindi, se la infausta situazione del momento lo permetterà, io sarò al vostro fianco sui ghiacciai alpini. Passione e pazienza non potranno che portare ad ottimi risultati.
Un caro saluto,
Babi
QUI SOTTO VI PROPONGO UN VIDEO DI ASJA ZENERE PER FARVI CAPIRE COSA SI INTENDE QUANDO SI PARLA DI LAVORO TECNICO ESTIVO, Asja Zenere classe 1996 squadra B di coppa Europa gruppo sportivo Carabinieri 2 podi in gigante in stagione in coppa Europa prima dell’infortunio nona in classifica di gigante di coppa Europa